Rosso come la passione, rosso come il vino, spensieratezza, Tivoli in Provincia di Roma a 30 km di distanza dalla città eterna, scopriamo un ristorante dall'apparenza modesto. Antico, con le porte in legno! Al 'interno l'originale bancone degli anni 30 salvato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, un pregiato pezzo di storia, della nostra cultura italiana.
Oggi nel mondo è in piena di crisi sanitaria, riscoprendo la nostra Italia. Dei borghi, che come dei musei a cielo aperto, mostrano a noi le vecchie ferite. Tivoli un libro aperto pieno di immagini della storia. Un assaggio della professionalità di giovani titolari di questo locale che lo hanno preso da Daniele Lattanzi ristorante si trova nel cuore della cittadina, vicino al Palazzo del Comune.
Oggi con le regolazioni dettate dai Dpcm per i locali commerciali, per il distanziare dei tavoli, i ristoratore è avere meno coperti! Così devono far fare i turni ai clienti. Anche noi abbiamo riscontrato che gli avventori sono molto accorti e diligente! Ma probabilmente per gustare gli ottimi piatti del Vino Tinto. Servizio veloce! Piatti ben preparati, accoglienza ottima. Il primo piatto Gnocchi al ragù, ottimo, morbidi ed il suo sugo pieno di carne. L'altro piatto di pasta con il salmone! Ben preparato. Delicato e morbido nel gusto. Poi è arrivato un piatto di formaggi e di verdura cotta grigliata, nella sua semplicità una ricerca delle origini della nostra storia di enogastronomia. Pane ottimo! La loro piccola cantina di vari vini italiani ci fa assaggiare un Aglianico della cantina de Antiche Torri, 2019 Benevento.
Come un piatto tipico del Buon mangiare italiano, apprezzato nel mondo, dai molti turisti stranieri. Anche la nostra moda è un piatto da gustare non solo attraverso il web ma sperando in una ripresa nei prossimi mesi.
La nostra incursione presso l'evento Alta Roma, conclusosi nel mese di febbraio 2021, in piena Pandemia mondiale da ben un anno abbondante, quasi tutti gli eventi nazionali ed internazionali sono in streaming online. Nel nostro tour virtuale scopriamo una designer di occhiali. Vedendo attraverso la modalità streaming le varie sfilate, svolto presso gli studi della mitica Cinecittà, e da altre location delle case di moda. Notiamo che c’è voglia di ripresa. Per una estate piena di sole, da Marco Lanero per Delirius eyewear, occhiali per ogni occasione. Alla moda per essere unici. La sua visione del suo progetto, dalle montature. Indipendente, personale, diverso. Sono questi i tre aggettivi che caratterizzano il brand senza logo di Delirious Eyewear. Startup italiana fondata dal giovane piemontese Marco Lanero nel 2012. A Milano durante la Settimana della Moda, in occasione di Vogue Talents & Who is on Next, progetto ideato ed organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia e supportato da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, dove Delirious Eyewear è stata premiata per la categoria accessori. Come dal suo percorso che nel 2012 il talentuoso ventitreenne ha deciso di cercare un artigiano nel Cadore, uno dei distretti d’eccellenza del settore, per avere un paio di occhiali che lo rappresentasse. Questa sinergia è nato il brand Delirious, che anche nel nome, identifica alcuni tratti della sua personalità: “Delirious nasce come collective happiness, ossia felicità collettiva, irrazionalità rispetto al mercato tradizionale dei grandi brand. La gente ha un forte desiderio per i prodotti che garantiscono qualità e un alto livello di manifattura. Ama anche prendersi non troppo sul serio e riconoscersi in un accessorio che personalizzi al massimo la propria immagine”. Il suo marchio è presente oggi, Delirious in vari punti vendita a Milano, ma vanta già il settanta percento di clientela estera, essendo presente in diciassette Paesi. È in forte espansione e crescita anche nel sistema fieristico internazionale, Parigi, Tokyo, New York, Shanghai, Berlino, Copenaghen, tra le principali sedi espositive.
La visibilità del prodotto ha ricevuto un grande supporto dal settore del Fashion, visto che poco dopo il lancio di produzione, gli occhiali incorniciavano il volto delle modelle di famose sfilate: “Una delle nostre prime collaborazioni con un brand conosciuto è stata quella con Stella Jean, fashion designer e stilista italiana, riconosciuta da Giorgio Armani e Christian Louboutin per il suo estro creativo. La collezione in titanio ha fatto il suo debutto nella sfilata invernale di Stella Jean nel 2017 e grazie ai feedback positivi è stata selezionata anche per la sfilata del 2018”. Per concludere abbiamo conciliato i tre pensieri ottimisti del nostro territorio, ristorante, vino e accessori di lusso della moda. Gli occhiali. A me gli occhi, Please! Ora è il momento di rivalutare noi italiani per riconquistare il mondo. Design, tecnologia, scienza e moda. Queste le discipline che si sono mescolate, da sempre, nella creazione degli occhiali. Ma partiamo da principio. Nella preistoria, un eschimese, accecato dall’intenso bagliore del riflesso sulla neve, aprì una fessura su un pezzo di osso e se lo legò sugli occhi. Da questa idea, da un lampo di genio, nacquero i primi occhiali da sole. Storia degli occhiali da sole 800x450 I primi esemplari furono realizzati dagli Inuit per proteggersi dal riverbero della neve e del ghiaccio. Si trattava di montature senza lenti vere e proprie, in legno o ossa animali, generalmente di tricheco, con una fessura che permetteva una visuale molto ristretta ma che proteggeva gli occhi dal riverbero. Dall'altra parte del mondo, in Cina, già duemila anni fa esistevano occhiali in quarzo, che parevano migliorare la vista grazie al potere magico del minerale. In realtà, il quarzo limitava il passato della luce del sole, per questo aiutava la vista in situazioni di luce intensa. Nascono quindi i primi occhiali conosciuti. L'utilizzo della lente come strumento ottico era ancora ben lontana, ma le lenti erano già usate per accendere il fuoco. E proprio da quell'uso così diverso nacquero gli occhiali. Certo sono dovuti passare molti anni prima dell'arrivo dei veri occhiali, inventati nel 1287 da Salvino degli Armati, un monaco fiorentino che costruì un occhiale da naso, costruito da due lenti collegate al centro con un rivetto.
Tra la storia, tra la nascita, tra il gusto, tra lo stile tutto ciò è tra passato e futuro. Il nostro e dobbiamo metterlo in evidenza nel mondo per farlo scoprire ed apprezzare. Riscopriamo i valori di un tempo con gli attori e le loro idee di innovazioni con le piece teatrali che sembravano a quell’epoca strane e forse anche un po’ troppo avanguardia. Grazie Gigi! Grazie agli italiani che ci mettono il nostro famoso cuore nel loro fare!