VENEZIA, CON I SUOI COLORI
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By Giuliana Matteucci
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By fonte internet ed archivio
Nel 1844 veniva alla luce in Francia, a Laval (una cittadina a Nordovest) il 21 maggio Henri Julien Félix Rousseau, famoso pittore dell'epoca, che morì il 2 settembre del 1910, a Parigi. Abbandonati gli studi, si arruola volontario in fanteria nel 1863 al distretto di Angers per evitare la casa di correzione in seguito al furto di pochi franchi nello studio di un avvocato e sconta un mese di pena nella prigione di Pré Pigeon. Quest'ultimo impiego lo accompagnerà fino al 1893 ed ha il tempo ed il luogo dove maturerà il suo desiderio di divenire un pittore ed lo caratterizzerà la sua identità nel mondo artistico con il soprannome di Rousseau il Doganiere.
CONTINUA CON LA STORIA...
Raggiunge già una certa personalità nel 1890 con il suo conosciuto Autoritratto-Paesaggio dall'evidente stile naif ai suoi esordi (semplice e ingenuo con un'accezione per molto tempo ironica e negativa; una critica persistente che lo seguirà fin dopo la morte). Poi si ispira ad un altro pittore olandese del XVII secolo Frans Post, che gli viene l'idea e la passione delle foreste tropicali e della vegetazione di quei luoghi così misteriosi. Ma critici dell'epoca si mettono a ridere per il suo risultato poco veritiero delle vegetazioni tropicali e della sua fantasia. Quindi con il passar del tempo matura con la sua tecnica. Nel 1907 con il passare del tempo ha dei problemi economici rilevanti e per cui viene arrestato per due anni per debiti.
Continua a dipingere e ad esporre con scarso successo commerciale, tanto che è quasi sempre oppresso dai debiti, fino alla morte che avviene il 2 settembre 1910 all' Hôpital Necker di Parigi. Era rimasto vedovo due volte. Dei tanti figli, tutti avuti dalla prima moglie, solo una femmina gli sopravvisse.
Era soprannominato "il doganiere" perché lavoro a lungo nel ufficio comunale del Dazio di Parigi.
Solo dopo i quaranta anni si dette alla pittura, ma la pittura non gli diede mai un reddito sufficienti per vivere. Per arrotondare fu costretto a fare tanti lavori come l'ambulante. Visse poveramente. Non diventa famoso in vita, le sue opere che erano frutto della serie a fantasia. Fece molti paesaggi di giungle, la più famosa opera fu "La Giungla del doganiere " che invase Venezia. Ma non per questo guadagno denaro da poter vivere.
Fece anche dei ritratti di donna, che le identità non furono mai rivelate.
Questi sono esposti a palazzo Ducale, creò i dipinti dal 1890 al 1929. mostra che è partita dal 5 marzo e chiuderà il 5 luglio 2015, presso l'appartamento del Doge. Il progetto, nato da un’idea di Gabriella Belli e Guy Cogeval, commissari dell’esposizione, condiviso e sviluppato con la collaborazione di Laurence des Cars e Claire Bernardi e con il supporto di Elisabetta Barisoni, non vuole essere l’ennesima celebrazione della naïveté del pittore francese, ma piuttosto la presentazione di un lungo percorso di studi iniziato più di tre anni fa. Per la visita da domenica a giovedì 9.00 – 19.00
venerdì e sabato 9.00 – 20.00. i prezzi: € 13,00 INGRESSO SINGOLO INTERO
€ 11,00 INGRESSO SINGOLO RIDOTTO.
Per concludere questo viaggio attraverso il mondo sia dell'arte e della storia della pittura Francese con vari colori esotici e della vita comune vissuta intensamente tra la guerra, la povertà e le difficoltà. I colori della vita.
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