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By Patrizia Pierbattista
L’INNO ALLE DONNE INTERNAZIONALI.
OMAGGIO ALLA FIGURA FEMMINILE
8 MARZO
E TUTTI GLI ALTRI GIORNI?
Mercificazione dell’essere donna!
Dove è la rivoluzione?
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By Giuliana Matteucci
Foto Fonte Internet
Donne! Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. (Oriana Fallaci). Le donne: non le vedi mai sedersi su una panchina con l’avviso “ Verniciata di fresco”. Hanno occhi dappertutto. (James Joyce) Basta con’sta festa della donna. Ammucchiamo queste benedette mimose e facciamo un falò. Ormai ci siamo emancipate. Siamo uguali agli uomini. Ci viene l’infarto anche a noi. Cosa vogliamo di più? La prostata forse? O la barba…visto che i baffi ce li abbiamo…(Luciana Littizzetto). L’ 8 marzo la festa che ogni anno sopraggiunge a noi con sempre “femminicidi”, omicidi e violenze sui deboli, come i bambini e bambine di tutto il mondo. Così la “festa non festa” non amata da tutte le donne, viene indetta dopo una tragica conseguenza di un incendio di un fatto di cronaca del passato, siamo fine ‘800, nella città metropolitana di New York a nord Usa, in una fabbrica dove lavoravano molte ragazze, stufe dei soprusi e dei pochi soldi, lavoro faticoso e pericoloso.
CONTINUA CON LA RIVOLUZIONE....
Fecero la prima “dimostrazione”, con la parola “sciopero”. Molte di loro furono uccise dalla polizia durante una carica a cavallo, chiamati del padrone della fabbrica, tutto ciò era normale, di legge, che le donne erano mal pagate e non vi era la libertà di parola. Da allora dopo l’accaduto di questo fatto nel mondo, le donne in memoria di ciò, per non dimenticare festeggiano la loro libertà di parola e d’equità economica salariale che ancora oggi nel nostro paese (ITALIA) è disuguale tra uomo e donna. Dai sondaggi ancora oggi nel 2017 le donne gli viene chiesta di firmare un documento dove si obbliga al licenziamento se rimangono in stato interessante.
Facciamo un omaggio alla cultura dove molti pittori sia del novecento che dell’era moderna con il loro lavoro elogiando la bellezza delle donne come Giovanni Bella che dipinse con colori vivaci i loro visi ed i loro corpi. Anzi le venerava.
Molte nobildonne si fecero fare dei ritratti sulle tele dal maestro, che ancora oggi sono in mostra nel palazzo di Martinengo di Brescia Italia, fino a 11 giugno 2017. Suoi dipinti colorati esprimeva tutto il suo amore per le donne, che erano le sue muse, le chiamava le divine. Facendole oggetto di sacralità. Però tale donne dipinte volevano solo il rispetto dell’essere umano. Come oggi le multinazionali, gli editori gli autori di canzoni, di pubblicità non cercano l’essere umano, donna, ma un oggetto da mercificare. Guardando in giro tra i media e tra le pubblicità si notano corpi femminili sia troppo giovani che non, sempre in pose sexy o addirittura nude in prima cover di riviste sia patinate che non. Che bel futuro si prospetta!
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