LE COCCODRILLATE DI GIULIANA MATTEUCCI DEL MESE DI GIUGNO 20221 giugno 2022 | ||
LE COCCODRILLATE
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«Chi non è allineato con la base di certo non va avanti nel partito» |
(Enzo Venezia) |
Fu come detto tra i primi aderenti della corrente di "sinistra" della DC, chiamata "Sinistra di base" o "la Base" - fondata a Milano con il sostegno finanziario di Enrico Mattei da Giovanni Marcora - sostituendosi a Fiorentino Sullo come capocorrente irpino nell'ambito della stessa negli anni in cui la DC irpina si andava affermando a livello nazionale. Vicini a De Mita c'erano in quegli anni Gerardo Bianco, Nicola Mancino, Gianni Raviele e il segretario della DC per la provincia di Avellino dell'epoca, l'amico e collaboratore Attilio Fierro, della vicina Montella. Fu vicesegretario della DC durante la segreteria di Arnaldo Forlani, ma si dimise da quella carica nel febbraio del 1973 dopo il patto di palazzo Giustiniani. Ricoprì poi diverse cariche ministeriali tra il 1973 e il 1982.
Nel 1982 è De Mita a indicare al governo Romano Prodi, già suo consigliere economico, per la nomina ai vertici dell'IRI dove rimarrà fino al 1989.
Muore il 26 maggio 2022, all'età di 94 anni, nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino, dove era ricoverato dal 5 aprile a causa di un ictus.
Kenneth Tsang Kong (Shanghai, 5 ottobre 1935 – Hong Kong, 27 aprile 2022) è stato un attore hongkonghese. In 50 anni di carriera ha interpretato svariati ruoli. Ha vinto il premio come miglior attore non protagonista alla 34ª edizione degli Hong Kong Film Awards nel 2015.
Con Chow Yun-fat debuttò a Hollywood nel film Costretti ad uccidere (1998). I due recitarono insieme anche in Anna and the King. Tsang apparve in Colpo grosso al drago rosso - Rush Hour 2 con Jackie Chan e interpretò il generale Moon nel film di James Bond La morte può attendere (2002).
Gennaro Cannavacciuolo (Pozzuoli, 14 febbraio 1962 – Roma, 24 maggio 2022) è stato un attore, cantante e cabarettista italiano attivo soprattutto in campo teatrale nel genere musical, noto per i suoi one-man-show e per la partecipazione a serie televisive..
Gennaro Cannavacciuolo scopre il teatro all'età di otto anni quando, in una recita scolastica, indossa i panni di Pinocchio. Sino a diciott'anni segue corsi teatrali parallelamente agli studi. Conseguito il diploma, nonostante il parere contrario dei genitori, decide di assecondare la sua passione e riesce a farsi notare da Eduardo De Filippo che, per quattro anni, sino alla sua morte, lo inserisce nella sua compagnia (incontro oggetto di un capitolo del libro edito dalla Repubblica "Effetto Eduardo" ), e dove incontra Pupella Maggio di cui diventerà grande amico e con cui dividerà anche la scenE.
Dopo la morte di Eduardo e un breve periodo trascorso con Luca De Filippo, dal 1987 interpreta ruoli e partecipa a spettacoli importanti, come Cabaret di cui è stato il primo interprete in Italia, a Concha Bonita con musica di Nicola Piovani, alle Notti di Cabiria, al Bacio della Donna Ragno, a Carmela e Paolino, a Questa sera Amleto, per citarne solo alcuni. Per il teatro Verdi di Trieste nel 1993 è il maestro delle cerimonie in Cabaret con la compagnia della Rancia.
Dal 1996 interpreta il ruolo del brillante in varie operette. In modo continuativo per il teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste nel 1996 è Chic in Scugnizza, nel 1997 il conte Boni Cancianu in La principessa della Czarda con Paola Tedesco e la regia di Gino Landi, nel 1998 Petit-Gris in Cin Ci La, nel 1999 Herman in Rose-Marie di Rudolf Friml con Alessandro Safina, nel 2000 Il barone Koloman Zsupan in Gräfin Mariza di Emmerich Kálmán, nel 2012 Njegus ne La vedova allegra, e parimenti nel 2014, 2017, 2019 e 2020 presso il teatro Verdi di Salerno, diretto da Daniel Oren. Negli anni, ha lavorato inoltre per il Politeama di Prato, il Verdi di Salerno sotto l'egida del teatro San Carlo di Napoli, per il teatro Verdi di Pisa, il teatro Carlo Felice di Genova ed il San Carlo di Napoli.
Dal 2010 si dedica principalmente a recital scritti e diretti in prima persona, quali Volare - omaggio a Domenico Modugno, mentre nel 2014, fu protagonista con Fiorenza Cedolins ed Alessandro Safina di una puntata di Prima della prima in onda su Rai 3
USA. CALIFORNIA. SAN DIEGO. E` deceduto l'attore americano Fred Ward è morto l'8 maggio, la conferma dal suo addetto stampa a Variety. Aveva 79 anni. Diventato celebre per il film fantascientifico Tremors accanto a Kevin Bacon che lo ha voluto ricordare su Twitter: "È triste sapere di Fred Ward.
Nato da una famiglia con origini scozzesi, irlandesi e
In seguito partecipa a importanti film come Fuga da Alcatraz (1979) e in I guerrieri della palude silenziosa (1981). Poi è la volta di Il mio nome è Remo Williams (1985), Tremors (
Ward è stato sposato due volte: dapprima con Silvia, da cui ha avuto il figlio Django, e successivamente, dal 1995, con Marie-France.
Italia, Roma e` deceduto Lino Capolicchio (Merano, 21 agosto 1943 – Roma, 3 maggio 2022) è stato un attore, sceneggiatore e reg ista italiano.Nato a Merano, in provincia di Bolzano, trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Torino, presso il Borgo San Donato, abitando con la madre e il fratello in via Pier Dionigi Pinelli; nel capoluogo piemontese ebbe le prime esperienze teatrali, sotto la regia di Massimo Scaglione. Muore a Roma il 3 maggio 2022 a 78 anni.
Si trasferisce poi a Roma per frequentare l'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico, e dopo essersi diplomato inizia la sua formazione professionale giovanissimo ed esordisce con Giorgio Strehler del Piccolo Teatro di Milano ne Le baruffe chiozzotte (1964) di Carlo Goldoni, ottenendo consensi di critica e di pubblico. Nel 1965 continua proficua la collaborazione con il maestro Strehler, ne Il gioco dei potenti, grande affresco shakespeariano tratto dall'Enrico VIII. Seguono altri successi sul palcoscenico, poi la Rai lo chiama a interpretare il ruolo di Andrea Cavalcanti nello sceneggiato Il conte di Montecristo (1966) di Edmo Fenoglio. L'anno successivo prende parte al cast internazionale de La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli (da Shakespeare). Benché il suo apporto sia minimo, il giovane Capolicchio vivrà per diverse settimane sul set, intrattenendo una serie di conversazioni col protagonista della pellicola, Richard Burton.
Il primo ruolo da protagonista arriva nel 1968 con Escalation di Roberto Faenza. L'anno successivo è nel cast dei film Vergogna schifosi di Mauro Severino e Metti, una sera a cena, sceneggiato da un giovane Dario Argento, da una pièce teatrale di Giuseppe Patroni Griffi ispirata alle rivoluzionarie teorie sul sesso dello psichiatra austriaco Wilhelm Reich. Nello stesso anno è il protagonista de Il giovane normale di Dino Risi, commedia generazionale dal retrogusto agrodolce.
Nel 1970 viene scelto da Vittorio De Sica per il suo ruolo più celebre, quello di Giorgio protagonista de Il giardino dei Finzi Contini, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, che vince nel 1971 l'Orso d'Oro al Festival di Berlino e successivamente 1972 il premio Oscar al miglior film straniero e per questo film Lino Capolicchio vince il David di Donatello per la migliore interpretazione maschile.
Fanno seguito altri film molto interessanti, come Amore e ginnastica e una forte interpretazione in Mussolini ultimo atto (1974) di Carlo Lizzani. Nel 1975 è nuovamente in TV nello sceneggiato La paga del sabato (1975) di Sandro Bolchi e successivamente appare in un pulp poliziesco, La legge violenta della squadra anticrimine (1976) di Stelvio Massi ed è protagonista del film noir Solamente nero (1978) di Antonio Bido. Nel 1976 il regista bolognese Pupi Avati lo sceglie come protagonista del thriller La casa dalle finestre che ridono (1976); di qui nasce un lungo rapporto di collaborazione che vede l'attore nel cast e delle miniserie TV Jazz Band (1978) e Cinema!!! (1979), oltre che del film Ultimo minuto (1987). Partecipa anche alla realizzazione del film a basso costo Le strelle nel fosso (1978) sempre di Avati, girato velocemente nell'intervallo tra le due serie tv sulle rive del Po. Una favola gotica, ambientata nel Settecento, intrisa di poesia e nostalgia. E poi Noi tre (1984) dove interpreta Leopold Mozart, padre di Wolfgang Amadeus, in un racconto in chiave di leggenda del loro soggiorno fuori Bologna nel 1770.
Nel 2006 Capolicchio ha interpretato, come attore protagonista con il regista belga Mohammed Hambra, il film Aller-retour. È la storia di un italiano d'età che ritorna in Belgio, dopo aver lavorato a lungo nelle miniere di Marcinelle. Il film è uscito in Francia e in Belgio, ma non in Italia. Nel 2010 a dimostrazione di una lunga e stimata amicizia, Pupi Avati vuole ancora Capolicchio nel cast di Una sconfinata giovinezza, film che affronta una storia che parla di un evento sconvolgente come la malattia di Alzheimer. Nel 2010 ha partecipato al film documentario Pupi Avati, ieri oggi domani di Claudio Costa dedicato al regista Pupi Avati. Dopo Avati, Capolicchio lavorerà saltuariamente al cinema e alla TV dedicandosi molto invece al teatro e alla sceneggiatura e all'insegnamento.
In un'intervista del 2020, ha dichiarato di aver avuto l'infanzia segnata da un pessimo rapporto col padre che lo allontanò dalla famiglia, iscrivendolo in un collegio privato, quando era ancora molto giovane. A quest'esperienza traumatica ha ricondotto anche il rapporto coi primi registi dei suoi film, come Pupi Avati e Strehler, nei quali vide una proiezione della figura paterna, così come il ricevimento di varie proposte omoerotiche nel corso della sua carriera artistica.
Nel 2019 ha pubblicato la sua autobiografia, D'amore non si muore, con le Edizioni di Bianco e Nero, di Roma.
Raymond Allen "Ray" Liotta (Newark, 18 dicembre 1954 – Repubblica Dominicana, 26 maggio 2022) è stato un attore statunitense.
A soli 6 mesi viene adottato dalla famiglia Vidimarli-Liotta. Anche sua sorella Linda è adottata. Nel complesso, Liotta ha un fratellastro, cinque sorellastre e una sorella. Frequenta la "University of Miami" (si paga i corsi lavorando in un cimitero), dove stringe amicizia con l'attore Steven Bauer, a cui dovrà in seguito il primo ruolo importante della sua carriera cinematografica. Lavora infatti in soap opera, film tv e musical, in ruoli sempre diversi, finché nel 1986, grazie all'allora moglie di Bauer, Melanie Griffith, ottiene il ruolo di Ray Sinclair in Qualcosa di travolgente, dove interpreta il ruolo dell'ex marito psicotico e violento di Lulù, interpretata dalla stessa Griffith, e che gli frutta una nomination al Golden Globe come miglior attore non protagonista.
Dopo quest'esordio, Liotta rifiuta interpretazioni simili per accettare ruoli anche minori in commedie e thriller, quali Nick e Gino e L'uomo dei sogni. Nel 1990 Martin Scorsese lo vuole per il film Quei bravi ragazzi nel ruolo del protagonista (Henry Hill), un italo-irlandese che cerca di fare strada nella mafia americana, ruolo che lo impone su pubblico e critica e che fa apprezzare le sue doti di attore carismatico; dopo questa interpretazione, per non diventare un caratterista, sceglie ancora una volta ruoli diversi: un poliziotto maniaco in Abuso di potere, un vedovo che scrive jingle pubblicitari in Una moglie per papà, un militare ribelle in Fuga da Absolom.
Nonostante la sua popolarità sia legata soprattutto ai primi anni novanta, che lo vedono emergere come sex symbol, Liotta continua a lavorare con registi come Guy Ritchie (Revolver), Ridley Scott (Hannibal) e Ted Demme (Blow). Ha dato la voce a Tommy Vercetti, protagonista del videogioco GTA Vice City e ha inoltre dato il volto al personaggio Billy Handsome nella modalità Zombie del videogioco Call of Duty: Black Ops II. Il 12 agosto 2014 appare come protagonista nel video Lovers on the Sun di David Guetta sul canale del DJ stesso.Nel febbraio del 1997 sposa la produttrice Michelle Grace e nel dicembre del 1998 nasce la loro figlia Karsen; nel 2004 divorzia. Dal 2007 al 2011 ha avuto una relazione con l'attrice Catherine Hickland.Muore a 67 anni il 26 maggio 2022 nella Repubblica Dominicana, dove stava girando il film Dangerous Waters.
Italia -stato del vaticano - Roma si e` spento il Cardinale Angelo Sodano , segretario di stato , all`eta` di 94 anni. Il funerale si e` svolto il 31 maggio 2022 alle ore 11.00 piazza di San Pietro , altare della Cattedra della basilica . Nato 23 novembre 1927 ad Isola d`asti,
Finita la scuola media ed essendo stata soppressa l'istituzione slovena, frequentò il seminario di Capodistria, fino al 1935, e poi di Gorizia, fino al 1938, anno in cui abbandonò gli studi di teologia. Stabilì stretti rapporti con alcuni giovani intellettuali sloveni di Trieste; tra questi spiccano le figure del poeta Stanko Vuk, di Zorko Jelinčič, cofondatore della organizzazione antifascista
Negli anni 1939-1940 pubblicò, firmandoli col suo nome, alcuni contributi letterari sulla rivista slovena "Dejanje", fondata da Edvard Kocbek. Tornato a Trieste, svolse attività clandestine negli ambienti dell'antifascismo (riunioni in cui si parlava sloveno o si seguivano lezioni e conferenze nella stessa lingua).
Nel 1940 fu arruolato nel Regio Esercito e inviato al fronte in Libia. Ottenuta la maturità classica in un liceo di Bengasi, si iscrisse alla facoltà di lettere dell'Università di Padova; prese servizio a Bogliaco, sul lago di Garda, come sergente, con il compito di interprete per gli ufficiali jugoslavi prigionieri di guerra catturati durante l'invasione della Jugoslavia.
Dopo l'armistizio dell'otto settembre tornò a Trieste, ormai soggetta all'occupazione tedesca. Sfuggito all'arresto da parte dei tedeschi, decise di unirsi alle truppe partigiane slovene che operavano nella Venezia Giulia; rimase in clandestinità a Trieste, dove, nel gennaio 1944, diventò responsabile per la stampa nell'ambito del comitato cittadino del Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno. Nel 1955 descriverà quei giorni decisivi nel famoso romanzo Mesto v zalivu ("La città nel golfo"), col quale diventerà celebre nella vicina Slovenia.
Nel gennaio 1944 venne arrestato dai collaborazionisti sloveni, i domobranci; incarcerato, fu torturato dalla Gestapo e deportato in Germania a febbraio. Fu internato in vari campi di concentramento in Francia e in Germania (Natzweiler, Marki
Dopo la liberazione del campo di Bergen-Belsen Pahor arrivò a Parigi malato di tubercolosi; ricoverato in un sanatorio a Villiers-sur-Marne, rientrò a Trieste nel dicembre del 1946. Si laureò l'11 novembre 1947, con una tesi su Espressionismo e neorealismo nella lirica di Edvard Kocbek, relatore lo slavista Arturo Cronia.
In un contesto triestino caratterizzato da aspre lotte politiche, Pahor aderì a numerose imprese culturali dell'associazionismo sloveno, cattolico e non-comunista. Ebbe ruoli di rilievo in varie riviste slovene ("Razgledi", "Tokovi", "Sidro"); nel 1948 fu pubblicata una sua prima raccolta di prose brevi, Moj tržaški naslov ("Il mio indirizzo triestino"). Nell'ottobre 1952 sposò la scrittrice e traduttrice Frančiška Radoslava Premrl (1921-2009), da cui ebbe due figli. Nel 1953 iniziò a insegnare regolarmente letteratura slovena alle scuole medie inferiori; in seguito insegnò anche letteratura italiana, successivamente, e fino al 1975, insegnò nelle scuole superiori con lingua d'insegnamento slovena a Trieste.
Dal 1996 fino al 1991 fu direttore ed editore della rivista triestina Zaliv (Golfo) che si occupava, oltre che di temi strettamente letterari, anche di questioni di attualità, ospitando oppositori del regime di Tito e diventando un punto di riferimento per la dissidenza slovena; collegata alla rivista vi era una collana di pubblicazioni perlopiù di carattere storico-letterario. In questo periodo Pahor continuò a mantenere stretti rapporti con Edvard Kocbek, ormai diventato un dissidente nel regime comun
Nel 1975, assieme all'amico triestino Alojz Rebula, Pahor pubblicò il libro "Edvard Kocbek: testimone della nostra epoca" (Edvard Kocbek: pričevalec našega časa). Nel libro-intervista il poeta sloveno denunciava il massacro di 12.000 prigionieri di guerra, appartenenti alla milizia collaborazionista slovena (domobranci), perpetrato dal regime comunista jugoslavo nel maggio del 1945, con la connivenza delle truppe britanniche. Il libro provocò durissime reazioni da parte del regime jugoslavo. Fu osteggiata la pubblicazione e la diffusione delle opere di Pahor, mentre allo stesso Pahor (diventato "persona non grata" e diffamato da persone legate al regime) per due volte e per lunghi periodi fu vietato l'ingresso in Jugoslavia
Grazie alle sue posizioni morali ed estetiche, Pahor diventò uno dei più importanti punti di riferimento per la giovane generazione di letterati sloveni, a cominciare da Drago Jančar.
Durante un viaggio a Parigi, nel 1986, Pahor conobbe il filosofo Evgen Bavčar (1946), grazie al quale l'opera più importante di Pahor, Necropoli, romanzo autobiografico sulla sua prigionia nel campo di concentramento di Natzweiler-Struthof, trovò il suo primo editore francese. La traduzione francese di Necropoli rese Pahor famoso nel mondo, facendolo assurgere al rango di grande classico della letteratura del Novecento
Le sue opere in sloveno sono tradotte in francese, tedesco, serbo-
Il 17 febbraio 2008 è stato ospite nella trasmissione televisiva Che tempo che fa di Fabio Fazio. Nel novembre 2008 gli è stato conferito il Premio Resistenza per Necropoli. Il 18 dicembre 2008 lo stesso Necropoli è stato eletto Libro dell'Anno da una giuria di oltre tremila ascoltatori di Fahrenheit, programma culturale radiofonico in onda su di Radio3. Nel 2012 gli è stato assegnato il "Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - città di Lecco" per la sua autobiografia Figlio di nessuno. La Repubblica Italiana gli ha conferito le onorificenze di commendatore e di cavaliere di gran croce, rispettivamente nel 2019 e nel 2020.
In occasione delle elezioni europee del 2009, fu candidato nella lista della Südtiroler Volkspartei (SVP), collegata con il Slovenska Skupnost.
Pahor da pensionato visse a Trieste.