I MITICI ANNI “50”
“ LE SORELLE FONTANA”
la storia
IL MADE IN ITALY
Anni 90: due sorelle Fontana Alta moda Roma-- la sarta Giuliana foto d'epoca anni '50
C'era tanto tempo fa una storia fantastica.....la storia della signora Giuliana, nel periodo adolescenziale dei mitici anni cinquanta sono stati enfatizzati dalla esperienza più eletrizzante ed emozionante che ha aiutato nella vita a seguire, anche facendo errori come tutti noi, ha anche a non perseguire il sogno.
All'età di 14 anni studiava e nei pomeriggi seguiva la sua passione del “ cucire”, da una sarta nel suo palazzo Romano, dove abitava con suo padre da poco vedovo della madre, fuggendo dall'amaro evento familiare. Così iniziò la sua avventura nel mondo della moda, ecco un piccolo resoconto della signora Giuliana.
--A breve tempo dall'inizio divenni brava, a tal punto che mio padre, pasticcere famoso al centro di Roma, mi segnalò ad una amica e cliente della sua pasticceria, la quale era una sarta presso l'Atelier “Le Sorelle Fontana” a Roma.
Quando mi presentai assieme a mio padre, bello come il sole, altissimo, curato nei dettagli, vestito con un completo de “Cenci”, profumato il suo cappello “Borsalino” ed un cappotto di Cammello, ci presentammo all'Atelier. Venimmo introdotti in una sala piena di manichini con apppoggiati abiti della couture, più belli, ero vestita elengantemente con il mitico vitino da vespa, come andava in quei anni ('50), avevo una gonna larga, un maglioncino aderente. Su tutto indossavo un cappotto color pesca e infine guanti essenziali. Come dettava la moda del momento, quando una donna non poteva uscirne senza.
Da allora porto con me I ricordi di quel profumo di talco con frageranze più costose dell'epoca, tavoli enormi, macchine da cucire, ferri da stiro roventi, manichini, metri, quantita industriali di aghi, fili, merletti, tulle, specchi, su cui cucivano sarte e piccinine, con la supervisione delle premier, capo sarte, e delle stesse Sorelle Fontana più specialmente la signora Giovanna. Ebbi modo di avere da lei molti insegnamenti, e naturalmente essendo l'ultima arrivata mi occupato a 360° dell'atelier più faticose. Per un breve periodo lavoravo/studiavo solo nei pomeriggio ma poi dopo un po' mi incentrai nel lavoro di sarta nella couture che dura per tutta la giornate dalla mattina alla sera. Certo “studiare-imparare” lì nel tempio della alta moda, mi esaltava essere tra le star e bravissime sarte.
Inoltre ad aver tra le mani stoffe preziose, dai ricami costosissimi, ed ammirare chi era più anziana di me.
Praticamente imparavo nuove tecniche ma rubavo anche con gli occhi, affamata di sapere di più.
Certo vi erano dei momenti che per me erano noiosi, come si suol dire, tagliare fili delle imbastiture, punti lenti ma che con il tempo ho capito che anche quello serviva.
Ogni sarta, lavorante, e piccinina ( stagista, apprendista) si portava I propri Didali per cucire, poi indossava un grembiale bianco, acquistato in sede, mentre io me lo portai da casa, nero quello della scuola, dato che non prendevo stipendio per I primi tempi dall'azienda su un seggerimento del papà Mario. Nel mesi successivi ebbi la fortuna di vedere e toccare e cucire (con l'uncinetto perle, e strass) con mano due abiti da sposa della famosa Linda Christall e Tayron Power (madre di Romina Power, e di Christall ) che ne commissionò almeno una decina dall'atelier durante un ventennio dato che fece molti matrimoni dopo quello del bello attore hollywoodiano Tyron. --
Questo è solo una parte della storia, che racconteremo nei passi successivi, aspettate altre news.
By M.Pierbattista