EMIGRANTES /IMMIGRANTES
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By Mirella Pierbattista
lindaeyes.photographe@gmail.com
Foto by Linda Eyes Studiopr/TheWogue.net
Dove sono finiti i bastimenti pieni di gente che scappava dalla povertà, dalle persecuzione delle dittature, come gli italiani ( i primi italiani a partire furono piemontesi, Veneti e del Friuli e poi per ultimi quelli del Italia del sud, dati del censimento del inizio ‘900, su 33 milioni di italiani, quattordici milioni partirono per le Americhe). Inglesi, irlandesi nel XIX e XX, una fuga da un condizione socio-economiche difficili, cercando la terra promessa.
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La terra era l’America, paese industrializzato, ma tutto questo in regola alle leggi sia del paese che ospitava, in quei tempi e si parla dei primi del ‘900, quando la i mezzi di comunicazione erano all’avanguardia come i giornali e la radio, avevano i loro giornalisti presenti ai porti di New York, Ellis Island, che fotografavano gli arrivi degli stranieri. Grazie a loro possiamo documentarci della nostra storia.
Tutto ciò possiamo ritrovare negli archivi dei più grandi giornali made USA, naturalmente in bianco e nero, ma abbiamo anche una relazione fatta dall’ispettorato per l’immigrazione per il Congresso Americano nel ottobre del 1912 ecco una parte: “...Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali…
…….Si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.
Molti non sono a conoscenza che i Savoia, durante la prima fase dell’emigrazione italiana nell’Americhe da 1852 al fine anni 2002, venne fondata a Genova” La compagnia transatlantica” per la navigazione a vapore con le Americhe. Il cui principale azionista era Vittorio Emanuele II Savoia, della Lloyd Sabaudo , che commissionò la costruzione di navi piroscafi per gli emigranti italiani, che poi diede vita alla Italia Flotta Riunite. Il bisnonno di Emanuele Filiberto di Savoia, attuale erede, nel XXI secolo. Sono ancora oggi i Savoia i maggior azionisti della compagnia di navigazione? Quindi la cronaca dei nostri giorni ci dice che vi sono molti immigrati che cercano di entrare in Europa e nel nostro Bel Paese, Italia, ma non saranno un po' troppi? In giro vi sono inalsamenti di muri per bloccare i flussi di questi uomini, senza documenti, senza un paese di origine! Noi nella storia avevamo i documenti e non entravamo sui gommoni quasi di nascosto. Insomma un altra epoca oppure una altra concenzione di vita e dell'Italia. Forse la Tv od internet ci fa vedere in maniera ricca e piene di opportunità alla porta di mano per tutti. Questo momento di crisi economico e socio politico ci dobbiamo ponere delle domande per capire il nostro percorso per il futuro sia nostro che dei nostri figli e nipoti. come saranno? Forse gli italiani veri non ci saranno più? Vivranno uomini e donne di un solo colore? o di una religione? Basta con domande vogliamo risposte!
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