Cara amica, caro amico,
l'anno che sta per concludersi e quello che si sta per aprire sono due anni determinanti per la crisi economico-finanziaria, politica e sociale che si sta manifestando in Europa e con particolare aggressività in Italia. Si tratta di una crisi di dimensioni maggiori di quella del 1929, determinata dalla debolezza di un sistema, quello occidentale, gravato dalla disparità commerciale tra i paesi facenti parte del WTO, dai mercati globali carenti di regole comuni e privi di trasparenza, dalla fragilità dei meccanismi bancari. Insomma, una crisi "sistemica". Per uscirne saranno necessari cambiamenti epocali dei nostri stili di vita, dei nostri comportamenti e delle regole sociali, culturali, economiche e finanziarie.
Questo processo coinvolgerà prima di tutto la politica, che dovrà tornare ad essere strumento di elaborazione di problemi complessi, non più con puri e semplici slogan ma misurandosi velocemente con i problemi reali. Proprio la politica dovrà selezionare in modo diverso la sua classe dirigente, che dovrà confrontarsi con le problematiche del territorio dimostrando di conoscerle a fondo e saperle affrontare con competenza; dimostrando anche di operare in un rapporto diretto di responsabilità tra eletto e cittadino. Questo porterà ad un'evoluzione del quadro politico esistente. Insomma, una grande trasformazione in tutti i settori e prima di tutto in quello della politica.
Fino ad ora l'intervento europeo nella crisi si è dimostrato scarsamente incisivo e poco risolutivo. Anche in Europa servono idee innovative da promuovere con risolutezza e determinazione. In definitiva occorre un'efficace governance europea, che permetta l'emissione degli eurobond, che dia alla BCE quel ruolo specifico che ancora non ha, che elimini le troppe procedure burocratiche e che punti con decisione alla crescita economica dell'Unione anche attraverso una rapida revisione dei trattati: è in gioco l'esistenza stessa dell'Europa.
Tutto questo si potrà realizzare solo riscoprendo e difendendo i valori della nostra tradizione cristiana occidentale, basata su valori universali che in questa crisi diventano un faro per tutta l'Europa. Questo è l'imponente compito al quale siamo chiamati e in questa direzione mi sento impegnato, assieme ai colleghi del Partito Popolare Europeo, affinché la sfida possa essere vinta.
Ti saluto con amicizia, rivolgendo a te e ai tuoi familiari un sincero augurio di
Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

On. PAOLO BARTOLOZZI
Deputato al Parlamento Europeo
Gruppo del Partito Popolare Europeo
Delegazione Italiana PDL